DIVINA MISERICORDIA

Qui trovate stralci presi da scritti che furono ispirati a Mamma Carmela dal 1968 al 1978 riguardanti specificamente la sua chiamata personale e la divulgazione del culto alla Divina Misericordia, alla quale si lega anche la diffusione dell’immagine del volto di Gesù Misericordioso.

Mamma Carmela fu chiamata da Dio a vivere l’esperienza spirituale della Divina Misericordia lei stessa e come apostola verso le molte persone che giornalmente frequentavano la sua casa che, a seguito della stessa chiamata, diventò il Cenacolo della Divina Misericordia.

Questo avveniva nel 1968, trent’anni dopo la morte di suor Faustina Kowalska (5 ottobre 1938) Apostola della Divina Misericordia a Cracovia, canonizzata da San Giovanni Paolo II nell’anno 2000.

15 Marzo 1968

Figlia mia, la tua prontezza e il tuo desiderio di ascoltare la mia parola mi consolano. La mia parola è luce divina, è forza e grazia. Io stesso sono la Parola eterna del Padre. Chi ascolta me non perirà giammai. La mia parola è dolce e soave, penetra nell’intimo del cuore, istruisce e calma, eleva e abbellisce, dissipa errori e nubi, porta conforto e dolcezza. Beato chi fa tesoro della Parola divina e la traduce in pratica. Essa si comunica a volte direttamente, penetra nel cuore come una freccia luminosa. Altre volte si comunica a mezzo dei miei ministri, ai quali io ho dato l’incarico di diffonderla; ma sempre sono io che parlo, anche se mi rivesto della natura del sacerdote. Altre volte mi servo di semplici strumenti, spesse volte inadatti ed incapaci, che io rendo sapienti della Sapienza di Dio e li autorizzo a parlare o a scrivere, mentre io stesso, in loro, parlo o detto. Tu ora sei nel numero di questi.

10 Aprile 1968

Figlia cara, la Misericordia di Dio è infinita, come infinita è la sua giustizia e il suo amore. Dubitare di essa è rendere grave offesa al mio cuore e alla Trinità intera. Se, infatti, il cuore di Dio non fosse pieno di misericordia, ti assicuro che già il mondo non esisterebbe più. Ma come la più tenera fra le madri, davanti alla propria creatura ammalata, si china e si prodiga in mille modi per aiutarla, così Dio, tutto pietà e amore, sente per l’uomo che Egli ha creato a sua immagine e somiglianza un’immensa pietà. Espressi bene, sebbene in modo infinitamente inferiore perché umano, la Misericordia di Dio, la mia Misericordia, nelle parabole del Vangelo del buon samaritano, del figliol prodigo e del buon Pastore. Tu puoi capire da esse qualche cosa dell’immenso amore che Dio porta agli uomini per quanto cattivi essi siano e come io vada in cerca di loro con una tenerezza che non ha confronto sulla terra, nemmeno nel cuore della mamma più tenera. Dio tutto perdona, tutto sopporta, tutto ripara. Chiede solo che, dopo di aver sbagliato, vi rivolgiate a Lui con animo pentito per digli di perdonarvi. Non c’è peccato, per quanto grande sia, che io non possa e che io non voglia perdonare. Finché l’uomo è nel mondo e ha perciò la possibilità di redimersi è nel tempo della Misericordia. Solo con la morte comincia il tempo della Sua Giustizia. Corri dunque al mio cuore non appena ti accorgi di aver sbagliato. Tuffati nel mio sangue e nel Sacramento della Penitenza e riprendi il cammino con nuova lena.
30 marzo 1972
Fra pochi giorni festeggerete la mia Misericordia che fin d’ora effondo su di voi. Desidero che questo Cenacolo sia chiamato “Cenacolo della Divina Misericordia” perché continuerà ad effonderne l’abbondanza.

 

 

 

 

I seguenti messaggi sono stati ricevuti da Mamma Carmela la Domenica successiva alla Santa Pasqua, detta in Albis. Nel 2000 Papa San Giovanni Paolo II istituì in tale Domenica la Festa della Divina Misericordia.

 

12 Aprile 1969 (Vigilia della Domenica in Albis)

Figlia mia, nell’immensità del mio amore e della mia Misericordia, ti prometto che chiunque avrà celebrato con particolare solennità la Festa del mio Amore Misericordioso con vero intento di amore verrà accolto nel mio Cuore con particolare tenerezza. Prometto che gli svelerò i miei segreti, gli parlerò al cuore e lo considererò come confidente ed amico.

13 Aprile 1969 (Domenica in ALbis)

Ma è possibile essere felici in questo vostro e mio mondo? Sì, figli è possibile purché lo vogliate. Chi è con me è felice e vede e sente gioia nel cuore e attorno a sé diffonde pace e gioia. Non sono venuto per i giusti ma per i peccatori. Sono venuto per trovare ciò che era perduto e per porre sulle mie spalle la croce carica dei peccati di tutti voi uomini per alleggerire le vostre. Figli, credetemi, sarei morto milioni di volte con lo stesso cruento sacrificio, pur di salvarvi tutti. Credete, fidatevi, credete alla mia potenza, alla mia bontà e sappiate che, quando tutto sembra umanamente impossibile e perduto, resta l’ultima parola a Me ed è quella parola piena di Misericordia che io pronuncio a favore di un’anima, anche se supplicato talvolta non da lei ma solo da altri.

5 Aprile 1970 (Domenica in Albis)
Figli miei, sono il vostro Gesù Misericordioso. Voglio che crediate al perdono delle colpe. Voglio che voi sappiate che, se la mia giustizia ha voluto che ci fosse l’inferno, desidero però che nessuno ci vada e ad ogni uomo di questo mondo dono la grazia sufficiente perché si possa salvare. Figli, vi apro il mio cuore da cui scaturisce sangue ed acqua. Voglio che l’acqua vi purifichi dalle vostre colpe e che il sangue vi doni la forza sufficiente, anzi abbondante, per superare le lotte che la vita vi riserva e perché, vincendo sempre e in tutto il male, possiate regnare. Il vostro regno è la terra, provvisoriamente, ma siete destinati ad un regno eterno. Il regno dell’amore e della felicità è il Paradiso. E’ vero che avete la tribolazione della carne, ma credete alla mia parola. Io ancora dico a voi come al paralitico: “Credi tu che possa perdonare i tuoi peccati? Credi tu che ti voglia perdonare?”. Ancora oggi dico a molti malati: “Ebbene va’ e fa’ una santa confessione; cambia vita e ti prometto la guarigione”.

18 Aprile 1971 (Domenica in Albis)

Figli miei, questa è un’oasi di preghiera e d’amore, ma il mondo è l’immenso deserto in cui si muore di sete e di fame spirituale. E’ come quell’immenso mare in cui si gettarono i porci invasi dal demonio. Sì, è un mare di male il mondo e anche i miei figli mi tradiscono, mi rinnegano, si riempiono di demoni e si gettano in questo mare. Benedetta la vostra preghiera, benedetti i vostri affetti, benedetti i vostri desideri di bene che si allargano fino ad abbracciare tutto il mondo. Vengano tanti! Tutti vengano ad attingere a questa fonte inesauribile della mia Misericordia, a voi rappresentata da quell’acqua che io vi dono con la mia benedizione. Parta da quest’oasi una irradiazione luminosa che, dopo aver trasformato voi e le vostre famiglie, si propaghi nel mondo. E per voi figli cari, che con sacrificio e con rinunce santificate quel giorno festivo che è il giorno del Signore, per voi che lo desiderate, io prometto e dono il perdono della pena delle vostre colpe. Procurate di accostarvi al Sacramento della Confessione con vero dolore dei peccati ed io passerò sul vostro passato come una spugna imbevuta del mio sangue e tutto lo distruggerò nell’immensa fornace della mia Misericordia fino a scordarmene completamente.

9 Aprile 1972 (Domenica in Albis)

Figli del mio Cuore sia pace a voi! Ecco, son qui a raccogliere da voi onore e riparazione e voglio donare misericordia e grazia. Io farò sentire i benefici che irraggiano dal mio cuore. Sarà oggi, durante questo incontro e anche dopo. Se voi lo volete, come una festa di anime a cui parteciperà, come per un trionfo, la Chiesa Purgante, Militante e Trionfante. Figli, per capire la mia misericordia dovreste capire la bruttezza del peccato. Ma come riuscire a farvi comprendere ciò? Dovreste sapere quanto vale l’anima. Mi voglio paragonare al padrone che invita continuamente i suoi servitori a lavorare nella sua vigna e che li chiama a tutte le ore perché non vuole che vada perduto nessuno. Ma voi mi direte: “Come mai tante anime sono precipitate e precipitano nell’inferno?”. Perché hanno abusato della mia Misericordia, hanno sciupato il mio Sangue, hanno dimenticato il mio amore. “Perché potendolo, il Signore non ha impedito che si dannassero?” Figli, vi ripeto ciò che vi ho già detto molte volte: il Signore non impedisce la libertà dell’uomo. Egli lo vuole salvare, ma anche l’uomo deve volerlo. E’ solo nel rispetto della sua libertà di accettare o rifiutare la salvezza che si manifesta la giustizia divina. “E perché permette che le anime, che forse hanno vissuto santamente, abbiano a soffrire nel Purgatorio?”. Oh, figli miei, sappiate che se non avesse creato Dio il Purgatorio lo avrebbero voluto le anime stesse per quel desiderio di perfezione che esse sentono allorché, liberate dal corpo mortale, anelano al loro incontro con Dio. Figli, fatevi santi! E’ questo il modo migliore per suffragare i defunti ed esercitare quella carità che non verrà mai meno. Gli stuoli di anime che oggi salgono in cielo ad aumentare il numero di coloro che compongono la Chiesa Trionfante, saranno un po’ come i parafulmini. Insieme a Maria Santissima sapranno fermare la mano del Padre perché abbia ancora una volta Misericordia di tutti. Ripetete con Lei: ”La Misericordia del Signore canterò in eterno”.

29 Aprile 1973 (Domenica in Albis)
Figli diletti e cari, siete qui alla Mia presenza. Tutti, tutti voglio accogliere oggi. Le famiglie dove abito, dove mi si accoglie e mi si ama. Esse sono la mia Nazareth, la mia Betania, il luogo del mio riposo. La croce non può mancare; ma dove c’è l’amore di Dio, fiorisce la virtù e regna la pace. Voi siete qui a rappresentare molte differenti città, ma io vorrei che tutto il mondo, in questo giorno dedicato alla mia Misericordia, fosse prostrato ai miei piedi. Quale gioia se tutti battendosi il petto e, riconoscendosi peccatori, invocassero il mio perdono! Non c’è desiderio più grande nel Signore che quello di perdonare, di beneficare, di benedire! Voi parlatemi di tutti. Parlatemi dei popoli divisi dall’odio e dalla guerra; dei popoli dove si nega l’esistenza di Dio e si diffonde l’ateismo; dei popoli presso i quali il benessere materiale è divenuto ormai un idolo. Parlatemi di tutti: dei Sacerdoti infedeli, delle anime consacrate, degli sposi che non ripongono la loro fede in Me e non compiono i loro doveri e di quelli che senza pietà maltrattano i figli come se fossero padroni della vita. Parlatemi di coloro che amate e che desiderate aiutare. Quando prometto, mantengo: vi voglio e vi devo aiutare. Quando mi pregate per il Papa fatelo con entusiasmo e con insistenza, perché questa preghiera trova un’eco profonda nel mio cuore.
21 Aprile 1974 (Domenica in Albis)
Figli diletti sia pace a voi! Sono Gesù, misericordia infinita, qui in mezzo a voi come già in mezzo agli apostoli dopo la mia risurrezione. Gli angeli mi onorano nell’alto dei Cieli ma la mia missione salvifica che mi fece uno di voi mi fa desiderare sempre, costantemente la vostra compagnia. Ero così   simile in tutto agli uomini quando vissi sulla terra che diventava difficile credere che Io fossi il Figlio di Dio. Compivo sì miracoli portentosi e parlavo un linguaggio nuovo, ma difficilmente si capiva l’amore e la bontà da cui scaturivano. Mi avevano visto, conosciuto, avevano mangiato con me, si erano resi conto che ero veritiero; eppure guardate dopo la risurrezione, che pure avevo profetizzata, quanto era ancora incerta la loro fede. Tommaso nonostante sentisse affermare dagli altri apostoli che mi avevano visto, non crede e si ostina a voler la prova; allora lo invito a mettere il dito, la sua mano nelle mie piaghe. Perché tanta incredulità? Non avevo testimoniato la verità delle mie parole con la santità della vita? Eppure anche essi, i miei amici, oltre ai miei nemici, non avevano capito nulla di me. Si erano fabbricati un Gesù secondo il loro tornaconto. Moltiplicare dei pani, ridonare la parola ai muti, l’udito ai sordi o la vista ai ciechi erano per loro fatti inquadrabili in un’ottica umana che mi avrebbero consentito di ristabilire il Regno di Israele con tutta la potenza e lo splendore di Davide e di Salomone. Essi non avevano capito che il Regno che dovevo ricostruire era spirituale: quello delle anime; e che, per farvi parte, dovevano riappacificarsi con il Padre e amarsi tutti come fratelli. Ecco perché è grande gioia per me trovarmi con voi, che se anche mi chiedete qualche bene materiale che vi è necessario, non dimenticate ed anzi mettete al primo posto i beni spirituali.
6 Aprile 1975 (Domenica in Albis)

Figli, io vi apro il mio cuore e, mentre vi mostro l’acqua e il sangue che scaturirono dopo che Longino mi ebbe ferito con la lancia, vi dico che ancora e continuamente scaturisce acqua e sangue dal mio cuore: sono i sacramenti, vero dono d’amore che viene a voi per mezzo della Chiesa per la salvezza e santificazione delle anime. La missione vostra, che è uguale per tutti, è quella di amare l’amore e di fare amare l’amore. Quando io verrò a giudicarvi nell’incontro finale con me, non vi sarà chiesta che una cosa sola: se avrete amato. Se avrete amato il vostro Dio e se avrete amato il vostro prossimo non escludendo nessuno, nemmeno coloro che vi fanno soffrire, nemmeno i vostri nemici. E’ vero che siete deboli e la costanza nell’amare è la più difficile, perché riassume un complesso di doveri che non sapreste compiere che con una forza soprannaturale. Ma perché vi ho scoperto il mio cuore? Perché vi ho parlato dei sacramenti, perché vi ho tanto lodati per la vostra preghiera? La forza vi verrà da una pratica cristiana costante e sincera. L’amore misericordioso sia il sole che accompagna la vostra vita.

25 Aprile 1976 (Domenica in Albis)
Figli miei redenti dal mio sangue, sia pace a voi! Diffidare o negare o fraintendere la mia misericordia è negare la mia divinità. E’ mettermi su un piano umano così da rendermi impossibile di agire mediante una bontà senza limiti. Non c’è un’offesa più grande di questa, poiché con essa si annulla la redenzione, la mia immolazione continua nel sacrificio della Messa e tutta quell’opera di assistenza alle anime che solo Dio può incessantemente dare. Negare la mia misericordia è mettere in dubbio la mia sapienza per cui posso ricavare il bene anche dal male e la mia divina provvidenza, per cui a tempo e luogo intervengo per salvare le anime. Gli uomini guardano i fatti umani che si susseguono, non pensano al fine. Che vale che una creatura possa vivere se dovesse dannarsi? E perché si dovrebbe dubitare della bontà di Dio se un suo figlio viene tolto dalla terra in un momento buono per cui possa salvarsi? Oggi, lo chiamate la “domenica in Albis”. Questa meravigliosa festa che io volli abbinata ad essa deve essere un invito ad ottenere la mia misericordia attraverso il sacramento della Penitenza che vi rende candidi. Siate strumenti di pace e di salvezza. Non giudicate gli uomini dal come li vedete ma in base alla mia misericordia.
 
17 Aprile 1977 (Domenica in Albis)
Figli diletti, apostoli del mio amore, la pace sia con voi ora e sempre! Vorrei che questa Festa fosse approvata dalla Chiesa e diffusa in tutta la Chiesa. Questa devozione diventerebbe come un lavacro generale. Le anime su cui effondo la mia misericordia devono aiutarmi nell’opera di diffusione. Tutti devono sapere che li amo. La mia misericordia deve giungere a tutti e a tutti deve dire: il Padre vi ama. Riconoscete la vostra miseria e la vostra pochezza e incontrerete un cuore magnanimo che tutto dimentica. Figli, sappiate che i due sacramenti della misericordia sono il Battesimo e la Penitenza. Il sacramento della Penitenza è così grande che è come un lavacro misterioso nel sangue mio.
2 Aprile 1978 (Domenica in Albis)
Figli diletti, sono in mezzo a voi. Sono Gesù, misericordia infinita. Le parabole da me raccontate parlano chiaro e trovano conferma in ogni gesto compiuto da me. Non è forse vero che, accanto al figliol prodigo ci sta molto bene il buon ladrone che nell’ultimo momento della vita chiede di ritornare con me al Padre? E accanto alla donna che ha perduto la dramma e la ritrova e fa festa, non vi pare stiano bene la Samaritana, la Maddalena e l’Adultera? Figli, scorrete le pagine del Vangelo: troverete in ognuna di esse un tratto della mia misericordia. Vi dissi un giorno che del mio Vangelo non si sarebbe persa nemmeno una parola: esso è sempre di attualità, è adatto ad ogni tempo, ad ogni luogo, ad ogni popolo. Ebbene, quello stesso annuncio di pietà e di misericordia, di salvezza e di amore, lo ripeto oggi a voi, alla Chiesa e al mondo. La speranza di salvezza durerà sempre finché avrete vita e finché sulla terra sotto le specie eucaristiche mi immolerò e intercederò per voi. La porta che apre il cuore di Dio alla misericordia è l’umiltà che vi porta al confessionale.
 
Alcuni estratti dagli scritti sulla diffusione del Divin Volto
20 Aprile 1968

Figlia mia, tu sarai apostola del mio amore misericordioso, io ti benedirò e riverserò su di te copiose grazie e grandi doni. Grazie della diffusione che fai dell’immagine del mio sacro Volto. Benedirò le famiglie nelle quali verrà esposta, convertirò i peccatori che vi abitano, aiuterò i buoni a perfezionarsi e i tiepidi a infervorarsi. Provvederò ai loro bisogni e li aiuterò in tutte le loro necessità spirituali e materiali. Rivolgetevi spesso a me invocandomi così: Gesù Misericordioso, confidiamo in te: abbi pietà di noi e del mondo intero. Abbiate fede e fiducia, tutto ciò che fate per me sarà ripagato al cento per uno.

25 Aprile 1969

Desidero che tu faccia una larghissima diffusione della mia immagine. Voglio entrare in ogni famiglia, convertire i cuori più duri, portami negli ospedali e nei ricoveri, nelle scuole e negli asili. Parla a tutti del mio amore misericordioso e infinito. Io ti aiuterò a trovare nuovi apostoli. Saranno i nuovi eletti, i prediletti del mio cuore e avranno in esso un posto speciale. Benedirò le loro famiglie. Realizzerò in pieno ciò che vi ho detto nel Vangelo: a chi avrà cercato in primo luogo il regno di Dio e la sua giustizia, tutto il resto sarà dato in sovrappiù.

27 Aprile 1969

Figli miei, la pace sia con voi. Sono Gesù di Misericordia voglio incoraggiarvi a compiere quell’opera di apostolato che avete cominciato e che desidero si propaghi fino a raggiungere tutte le creature. La mia effige che voi donerete o consegnerete a tutti conoscenti e sconosciuti, accompagnando il gesto con un’invocazione della vostra mente e un atto e un augurio di bontà del vostro cuore, porterà benefici spirituali a voi che la diffondete ed opererà trasformazioni immediate e strepitose in coloro che mi accoglieranno con amore e con riconoscenza. E’ un grande dono e un grande mezzo di salvezza di cui voglio far dono all’umanità.

25 Gennaio 1972

Sono Gesù di Misericordia di amore e di giustizia infinita e vengo, figli, a darvi la mia parola perché sia a voi di incitamento ad iniziare o a completare quella conversione tanto necessaria e indispensabile per salvarsi. Vi ho invitati ad essere apostoli del mio divin Volto e vi ho promesso che con quella immagine toccherò il cuore dei peccatori ed attirerò tutti a Me.

14 Luglio 1975 (In una casa privata)

Io sono Gesù di Misericordia e come segno della mia venuta in un modo tutto particolare qui in questa casa vi chiedo di esporre la mia effige e di onorarla. Vi preserverò da molti pericoli a cui l’umanità sta andando incontro e sarà la mia immagine per voi come un baluardo e una difesa. La mia effige desidero che sia messa in posto d’onore. Vi ricordo che il mondo mi esclude dalla famiglia, ma che rimane sempre per tutti questa grande verità: colui che non si vergognerà di Me davanti agli uomini, Io non mi vergognerò di lui davanti al Padre mio.